storia dell'aperitivo spritz

Spritz: il drink che ha conquistato l’Italia

Quando arriva l’ora dell’aperitivo è forse tra i più amati in assoluto. Stiamo parlando dello Spritz, il long drink a base di vino bianco frizzante, bitter e selz che guarnito con una fettina d’arancia o limone è celebrato in mille pubblicità come il re degli aperitivi.

Fino a qualche decennio fa, questo drink dal sapore antico, era conosciuto e apprezzato solo nel nord-est d’Italia, soprattutto nella zona di Venezia che ne rivendica la paternità. Oggi si può dire che lo Spritz non solo si beve da Trieste a Palermo ma ha anche travalicato i confini nazionali e viene servito nei cocktail bar di tutto il mondo, preparato dai barman nelle sue numerosi varianti. A proposito delle varianti, Ciclostazione Frattini ha creato un menù, dedicato allo Spritz con oltre venti declinazioni tutte da scoprire!

Storia dello Spritz

Le origini dello Spritz risalgono a circa la metà del 1800 quando il Veneto e Venezia erano noti come “la Serenissima” e quei territori erano in mano ai soldati austriaci i quali, non essendo abituati alle alte gradazioni alcoliche dei vini italiani, hanno iniziato ad allungare il vino bianco con una spruzzata o “spritzen” di acqua di selz, un’acqua molto gassata in grado di stemperarlo. Quando i lanzichenecchi sono andati via i veneti lo hanno reso celebre ed è diventato uno dei simboli della città di Venezia. Dal 1920, quando l’Aperol ha immesso sul mercato il suo bitter, l’Aperol Spritz ha riscosso una popolarità crescente. Da drink apprezzato solo dai vecchietti del bar si è trasformato in una bevanda giovane e aggregatrice per eccellenza. Milano ha proposto la sua variante:il Campari Spritz e oggi sono molti i locali che propongono entrambe le versioni.

Mode

La sua ricetta è stata più e più volte modificata e ancora oggi cambiando città o provincia troveremo preparazioni differenti. Oggi a Venezia lo si prepara con un vino fermo mescolato con il Select o con un goccio di Cynar; a Treviso utilizzano invece il prosecco e Aperol o Campari rosso; a Udine si fa con il Tocai friulano e Aperol/Campari mentre a Trieste la tradizione è ancora in uso: qui si fa come duecento anni fa: vino e acqua gassata.

L’Aperol Spritz è diventato un cocktail ufficiale della IBA (l’International bartender association) che l’ha registrato con il nome di “Spritz Veneziano” che va così preparato: 6 cl Prosecco, 4 cl Aperol o altro bitter a scelta e una spruzzata di soda/seltz.

Lo Spritz è molto apprezzato perché si abbina facilmente a diversi tipi di finger food: dalle patatine fritte al pesce, dai salumi alle carni bianche e cibi piccanti. Qualunque sia il su abbinamento si può dire che lo spritz si pone in cima alla vetta delle preferenze italiche all’ora dell’aperitivo. Secondo recenti statistiche, infatti, dal 2013 al 2015 il numero di italiani che si concede un bicchiere lontano dai pasti è cresciuto di oltre il 2% passando dal 25,8% al 27,9%.